“Jobs Act” Le principali novità introdotte dalla Legge n. 183/2014

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Lo scorso 16 dicembre 2014 è entrata in vigore la Legge 10 dicembre 2014, n.183, meglio nota come “Jobs Act” (pubblicazione nella  Gazzetta Ufficiale n. 290 del 15 dicembre 2014).

La Legge n. 183/2014, che introduce importanti riforme del mercato del lavoro, si articola in cinque deleghe legislative nelle seguenti materie: 

  1. ammortizzatori sociali;
  2. servizi per il lavoro e politiche attive;
  3. semplificazione delle procedure e degli adempimenti;
  4. riordino delle forme contrattuali e dell’attività ispettiva;
  5. tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.

Per i decreti attuativi si dovrà ancora attendere qualche mese.

Tra i punti chiave delle cinque deleghe si ricorda il riordino delle tipologie di contratto già esistenti (Art. 1, comma 7), con l’introduzione di un contratto unico a tempo indeterminato per le nuove assunzioni che prevede tutele crescenti in base all’anzianità di servizio. Parallelamente saranno ridotte le altre forme contrattuali, come i contratti di collaborazione a progetto che resteranno in vigore solo “fino a esaurimento”. In quest’ultimo ambito un’importante novità è legata all’Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI) che  dovrà universalizzare il sussidio di disoccupazione, estendendolo ai lavoratori con contratto di collaborazione almeno fino a quando queste figure professionali  non saranno definitivamente cancellate dal contratto a tutele crescenti. 

A tal proposito sarà istituita, anche  ai  sensi  dell’articolo 8 del  decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, lAgenzia nazionale per l’occupazione, partecipata da Stato, regioni e province autonome, e vigilata  dal  Ministero  del  lavoro  e delle politiche sociali, cui saranno attribuite le competenze gestionali  in  materia di servizi per l’impiego, politiche attive e ASpI.

Novità anche in materia di ammortizzatori sociali (Art. 1, commi 1 e 2) con l’eliminazione della cassa integrazione per i dipendenti nel caso in cui l’attività aziendale (o una sua parte) venga cessata definitivamente e non esistano concrete possibilità di proseguimento.

L’obiettivo che il Governo si propone di raggiungere è quello di assicurare un sistema di garanzia universale per tutti i lavoratori, con tutele uniformi e legate alla storia contributiva dei lavoratori.

Per quanto riguarda invece la tutela della maternità, questa sarà estesa anche alle lavoratrici parasubordinate e alle donne lavoratrici autonome che hanno figli disabili non autosufficienti. E non solo, perché la revisione delle misure volte a tutelare le forme di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (Art. 1, commi 8 e 9) prevedono, fra l’altro, l’armonizzazione del regime delle detrazioni (dall’imposta sui redditi) per il coniuge a carico, nonché la possibilità di cessione dei giorni di ferie tra lavoratori per attività di cura dei figli minori. 

Infine con la delega in materia di semplificazione delle procedure si prevede di diminuire gli adempimenti a carico dei cittadini e delle imprese tramite la riduzione del numero di atti amministrativi inerenti il rapporto di lavoro, attraverso specifiche modalità (ad es. l’unificazione delle comunicazioni alle P.A. per gli stessi eventi, l’obbligo di trasmissione di dati tra le diverse amministrazioni, l’abolizione della tenuta di documenti cartacei e la revisione degli adempimenti in materia di libretto formativo del cittadino).

Per visualizzare il testo di legge consultarela pagina dedicata sul sito Ministero del Lavoro

Fonte: SardegnaLavoro

09/01/2015