Fonti rinnovabili

Dopo aver valutato i potenziali interventi di risparmio energetico e di miglioramento dell'efficienza di macchinari e processi produttivi è opportuno considerare l'eventuale convenienza di auto prodursi l'energia termica e/o elettrica di cui si ha bisogno. Questa può essere ottenuta con impianti a fonti rinnovabili (solare termico e fotovoltaico, eolico, idraulica, biomassa) oppure da impianti a micro-mini cogenerazione che utilizzano combustibili convenzionali (gas, gasolio).

Nel primo caso esistevano dei meccanismi di incentivazione appositi che rendevano il tipo di investimento molto allettante, oggi le uniche forme di incentivazione riguardano la detrazione fiscale per impianti domestici ed al di sotto di una certa potenza. Nel caso degli impianti a biomassa, i quali utilizzano spesso scarti di lavorazioni principali come combustibili, vi è anche l'opportunità di smaltire tali scarti guadagnandoci. Un beneficio che va ad aggiungersi all'incentivo riconosciuto a questa forma di autoproduzione.

Discorso diverso nel caso in cui si adotti un impianto di micro o mini cogenerazione a combustibili fossili. In tal caso il calcolo della convenienza è da effettuarsi esclusivamente sulla possibilità di produrre contemporaneamente energia elettrica e calore tramite un solo impianto. E' indispensabile, quindi, che vi sia richiesta di energia termica e non solo di energia elettrica.

Elementi indispensabili da cui partire per valutare un investimento di auto produzione sono:

  • le bollette di energia elettrica e gas,
  • la disponibilità della forma di energia primaria (sole, vento, dislivello idrico, biomasse di scarto, etc),
  • l'adattabilità del nuovo impianto a quello esistente,
  • la disponibilità di spazi sufficienti alla sua realizzazione
  • la normativa locale.

 

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