Sardinian Job Day, alla Fiera di Cagliari il grande evento dedicato all'incontro tra domanda e offerta di lavoro nell'isola

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sardinian job day, presentazione

Il 24 e 25 gennaio alla Fiera della Sardegna a Cagliari torna il Sardinian Job Day, la manifestazione che la Regione Sardegna dedica al lavoro nell’isola. Promossa dall’Agenzia sarda per le Politiche attive del Lavoro, si tratta di una “due giorni” ricca di appuntamenti, confronti e opportunità di nuovi contatti, dove domanda e offerta di lavoro si incrociano e dove aziende e cittadini, manager e pubbliche amministrazioni potranno incontrarsi. Tra i momenti più attesi c’è quello riservato ai colloqui di lavoro, che farà incontrare i giovani, gli studenti, i disoccupati e i fuoriusciti dal mondo del lavoro con le imprese sarde, nazionali e internazionali. L’edizione di quest’anno è fortemente radicata nel territorio regionale: i Centri per l’impiego, diramazioni territoriali dell’Aspal, sono il fulcro dell’organizzazione e hanno svolto la fase di ricerca e individuazione delle imprese più rappresentative dei rispettivi territori, sensibilizzando i cittadini e gli iscritti ai loro centri a partecipare all’evento e a candidarsi per i colloqui.

«Il Sardinian Job Day funziona, sta crescendo anche nei numeri e dimostra che siamo sulla strada giusta», dice il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. «Sebbene gli ultimi dati sull’occupazione siano positivi, sappiamo che dobbiamo ancora lavorare moltissimo per favorire la creazione di posti di lavoro e l’incrocio tra domanda e offerta, come avverrà nelle due giornate alla Fiera», aggiunge il presidente. «Stiamo concentrando i nostri sforzi sull’orientamento, il vero obiettivo è far sì che le persone abbiano le competenze ricercate dal mercato – prosegue Pigliaru – rispetto a quattro anni fa abbiamo dei Centri per l’impiego che funzionano, erogano servizi e sono protagonisti del mercato del lavoro in Sardegna». Il presidente spiega così anche l’impegno sul progetto di Lavoras, «un intervento straordinario di creazione anche diretta di posti di lavoro, attraverso i cantieri e gli incentivi alle imprese, soprattutto per assumere giovani». Francesco Pigliaru tocca da ultimo il tema delle competenze. «Servono competenze specifiche e l’investimento sulla formazione deve essere mirato perché l’incontro tra domanda e offerta sia sempre più preciso – conclude – in questi anni abbiamo fatto un investimento enorme sulla scuola: grazie a Iscol@ abbiamo aperto mille cantieri in tutta la Sardegna e adesso alunni e insegnanti hanno ambienti più confortevoli e adeguati e una didattica più moderna ed efficace».

Per l’assessora regionale del Lavoro, Virginia Mura, «il Sardinian Job Day è una grande operazione di apertura della Regione verso i cittadini, le aziende e la società nel suo insieme, in due giorni concentriamo alla Fiera tutti i servizi offerti dai Centri per l’impiego, allargando l’evento dal turismo ad altri settori produttivi che in questo momento dimostrano grande capacità di assorbire manodopera, come l’agroalimentare e l’innovazione tecnologica». Protagonista sarà l’incontro tra domanda e offerta. «Ci saranno 3mila e 200 profili di lavoro, la finalità più importante del Job Day è l’inclusione massima, per non lasciare indietro nessuno – sottolinea l’assessora – è un’iniziativa certamente importante per i numeri, ma anche per i valori che vogliamo veicolare». In particolare, «il Sardinian Job Day è una straordinaria opportunità per raggiungere le persone scoraggiate, quei giovani che dopo molti tentativi vani stanno perdendo la speranza di trovare lavoro – conclude Virginia Mura – vogliamo intercettarli perché oggi disponiamo di una macchina amministrativa che consente di dare risposte, e in queste due giornate le persone che non hanno le competenze necessarie per aspirare a un’occasione di lavoro saranno intercettate e prese in carico, sarà disegnato per loro un percorso personalizzato con azioni di politica attiva che ne migliorino l’occupabilità».

Massimo Temussi, direttore generale dell’Aspal, è estremamente immediato. «Il Sardinian Job Day non è la lotteria del lavoro, non è un evento da cui si esce con un lavoro in tasca, ma è un input, un evento in cui si fa incontrare domanda e offerta, cittadini e imprese, e si forniscono strumenti utili a migliorare il grado di occupabilità dei cittadini e si comincia un percorso che poi proseguirà nei nostri Centri per l’impiego». A un anno dalla riforma dei servizi per il lavoro in Sardegna, «diamo avvio a un percorso di occupabilità e i curriculum non scelti durante l’evento diventeranno un bacino prezioso per i nostri Centri – conclude – i nostri operatori qualificati sapranno costruire percorsi personalizzati per consentire ai cittadini di migliorare le proprie competenze».

Ai seicento annunci caricati dalle aziende partecipanti al Sardinian Job Day hanno risposto in 15mila e 800. Le posizioni e i profili ricercati dalle aziende che si sono registrate, sono oltre 3mila e 200. Oltre ai colloqui programmati, ogni azienda presente con uno stand potrà fare colloqui liberi ai partecipanti che si presentano con il proprio curriculum vitae. Le aziende presenti saranno 175. Turismo, agrifood, innovazione, Ict e formazione i settori scelti per questa edizione. La fa da padrone il turismo: il settore è fondamentale per l’economia isolana e l’occupazione: camerieri, chef de rang, commis, ma anche manager del turismo, esperti in marketing e comunicazione, sono le figure più ricercate. Negli altri settori le richieste più frequenti riguardano profili qualificati e innovativi, soprattutto sulle professioni digitali.

Per la formazione professionale ci saranno quaranta stand tra enti di formazione, scuole, università, società di recruiting e lavoro interinale coinvolti nell’organizzazione di seminari e workshop. Sono 145, e rappresentano l’altra anima del Sardinian Job Day, i seminari e laboratori in programma, dal marketing turistico al lavoro femminile nelle imprese, dalla creazione di impresa al coaching, passando per la valorizzazione dei prodotti agricoli, il gaming e 3D ma soprattutto i numerosi appuntamenti dedicati alla ricerca attiva del lavoro. Forte la partecipazione delle scuole, coinvolte attraverso l’Ufficio scolastico regionale. Per i ragazzi, oltre a i seminari in programma, ci saranno quelli dedicati all’alternanza scuola-lavoro. Presenti e attive anche le Università di Cagliari e Sassari, con i loro poli di Oristano e Olbia.

In ciascuna delle due giornate un importante convegno farà il punto sulle politiche attive per il lavoro, gli strumenti in campo e le nuove competenze e professioni richieste dal mercato. Mercoledì 24 alle 11 saranno il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e il presidente dell’Anpal, Maurizio Del Conte, a confrontarsi nel convegno “Le riforme del lavoro e gli effetti sulla Sardegna. Come stabilizzare la crescita occupazionale”. Porterà i saluti il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, a introdurre e moderare il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi. “Innovazione digitale e impatto sul mercato del lavoro: competenze digitali e mismatch” è il tema del convegno in programma per giovedì 25 gennaio alle 10.30. Introduce Massimo Temussi e intervengono le assessore regionali del Lavoro, Virginia Mura, e del Turismo, Barbara Argiolas, il direttore generale dell’Anpal, Salvatore Pirrone, e Giacomo d’Arrigo, direttore generale dell’Agenzia Nazionale Giovani. Modera e conclude Romano Benini, giornalista economico e docente di politiche del lavoro.

Porteranno le loro testimonianze quattro personaggi del mondo dell’impresa e del lavoro. Intervistati da Giuseppe Deiana dell’Unione Sarda e Virginia Saba di Videolina, racconteranno il proprio percorso professionale di successo, le sfide affrontate e le competenze trasversali acquisite. Si tratta di Flavio Manzoni, direttore del Design Ferrari, Alberto Onetti, fondatore e Ceo di Mind The Bridge, Pierluigi Pinna, fondatore di Abinsula, e Alessandro Gallo, responsabile Pa e Partner di LinkedIn.

Un’intera area sarà dedicata al lavoro all’estero, con la presenza di 11 servizi pubblici per l’impiego di Germania, Spagna, Francia, Belgio, Polonia, Slovenia, Portogallo, Romania, Finlandia. Anche i centri stranieri, attraverso la rete Eures, svolgeranno dei colloqui per il lavoro all’estero e sono state 770 le candidature arrivate per questo recruitment day. In particolare le figure ricercate all’estero riguardano ingegneri e professioni dell’edilizia, della sanità, operai qualificati e professioni del turismo. In programma anche specifici seminari sul lavoro nei paesi europei e sulle competenze maggiormente richieste.

Argomenti
Turismo, Servizi, Agricoltura, Ricerca e innovazione
19/01/2018