Metanizzazione, l'assessora Piras a un incontro a Bastia

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Assessora Piras all'incontro a Bastia sulla metanizzazione

Abbattere le emissioni di CO2 per rendere più competitive le imprese, ridurre i costi energetici per i cittadini, incrementare e rendere più verde le attività legate al trasporto marittimo. Sono le ragioni per cui la Sardegna scommette sull’utilizzo del Gnl, il gas naturale liquefatto, previsto dal Piano per la metanizzazione e inserito nella Strategia energetica nazionale. Il passaggio permetterà di attivare il primo progetto pilota per l’area di controllo delle emissioni di zolfo (Seca: Sulphur emission controlled area) legato al traffico marittimo nell’isola.

I mezzi portuali e i traghetti saranno monitorati allo scopo di limitare le emissioni di zolfo nei carburanti marini e ridurre il combustibile tradizionale a favore del metano, più sostenibile dal punto di vista economico e ambientale. Sardegna, Corsica, Liguria e Toscana hanno elaborato un cluster di progetti di preparazione all’uso del Gnl nelle attività legate al trasporto marittimo. I progetti sono stati illustrati qualche giorno fa a Bastia, in un seminario internazionale cui ha preso parte l’assessora regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras.

«La partita del metano è di primaria importanza per la Sardegna, come abbiamo ribadito anche incontrando la ministra per il Sud, Barbara Lezzi, chiediamo il rispetto del Patto siglato col governo due anni fa», dice l’assessora. «Con l’avvio di tutti gli iter autorizzativi, la metanizzazione dell’isola è un progetto arrivato ormai all’ultimo miglio – aggiunge – l’auspicio è che non ci siano rallentamenti in questa fase cruciale». Per Maria Grazia Piras «il metano è una fonte energetica di transizione, essenziale e irrinunciabile, per abbattere le emissioni climalteranti anche nel settore dei trasporti, garantire lo sviluppo dell’economia, in particolare delle industrie, e assicurare ai sardi pari condizioni con il resto d’Italia e d’Europa». Il progetto della Regione, conclude, «è già inserito nella Strategia energetica nazionale e si inquadra nello scenario che prevede la chiusura delle centrali a carbone entro il 2025».

Argomenti
Energia, Industria
18/09/2018