Tecnologie per l’efficientamento e il risparmio energetico

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Efficientamento energetico e risparmio energetico sono due concetti usati spesso come sinonimi, ma che in realtà rappresentano le due facce complementari della medaglia del cosiddetto sviluppo sostenibile, e cioè la visione del futuro in cui la garanzia di benessere dell’individuo non vada a discapito della salvaguardia dell’ambiente e delle risorse ambientali. La risultante dei due concetti operanti in sinergia va pertanto misurato in benessere e servizi conseguiti.

Il significato dei concetti di risparmio ed efficientamento energetico va tuttavia ampliato perché le politiche energetiche degli ultimi 20 anni hanno avuto come obiettivo non solo la riduzione dei consumi in termini di efficienza tecnologica, ma anche e soprattutto la riduzione delle emissioni inquinanti come conseguenza dell’efficienza energetica.

In altre parole l’efficienza energetica mira in primis a utilizzare meno energia in termini assoluti a parità di risultato finale (ad esempio per riscaldamento e raffrescamento in edilizia, produzione di acqua calda sanitaria, illuminazione, trasporti, etc.), e si associa agli obiettivi di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili al posto delle fonti fossili e inquinanti per ridurre l’emissione di gas climalteranti a parità di quantità di energia consumata.

Nel corso del 2015 si è registrato un consumo finale di energia di circa 125 milioni di TEP (tonnellate equivalenti di petrolio), destinato prevalentemente a usi industriali (22%), trasporti (31,5%) e civili/residenziali (37,5%).

Soprattutto il dato del consumo del settore civile è significativo, perché la particolare vetustà del comparto immobiliare italiano (pubblico e privato) offre oggi enormi margini di miglioramento della prestazione energetica degli edifici sottoposti a riqualificazione tecnologica, che tutta la recente normativa in materia di efficientamento energetico ha inteso promuovere con numerose linee di incentivazione. In particolare il Decreto legge 63 del 4 giugno 2013, convertito nella Legge 90 del 3 agosto 2013, ha previsto che i nuovi edifici, dal Gennaio 2019 per il settore pubblico e dal Gennaio 2021 per tutti gli altri settori, siano edifici ad energia quasi zero (NZEB), concetto che fonde in se’ quello di edificio a basso consumo energetico (casa passiva), con la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Per meglio capire la portata della potenziale rivoluzione energetica nel settore edilizio basta confrontare i valori di consumo energetico relativi alle varie classi di efficienza energetica degli edifici (kWh/m2/anno):

Al di là quindi degli interventi di razionalizzazione specifici per settore (per esempio, le tecniche di costruzione in edilizia o l’incentivazione del trasporto merci su rotaia), lo sviluppo tecnologico si è concentrato principalmente in due direzioni: da un lato il miglioramento dell’efficienza nell’ utilizzo delle fonti energetiche tradizionali (ad esempio, motori a inverter, caldaie a gas o a gasolio a condensazione, illuminazione a LED, ecc.), dall’altro lo sviluppo delle nuove tecnologie per lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, eolico, biomassa, cogenerazione, accumulo energetico, ecc.).

Per ulteriori informazioni si consultino gli allegati ivi presenti e i seguenti siti internet:

-  Tecniche di coibentazione in edilizia

-  Tecnologie per il risparmio e l’efficientamento energetico

Aggiornato il 12/09/2017