Ambiente, ecco i nuovi criteri per gli acquisti della PA

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Gli acquisti della pubblica amministrazione dovranno seguire nuovi criteri ambientali. Lo stabilisce il decreto firmato nei giorni scorsi dal ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, che aggiorna i Criteri ambientali minimi in base alle innovazioni tecniche e commerciali del mercato e alla nuova disciplina sugli appalti pubblici. Le novità riguarderanno i tre grandi settori dell’edilizia, dei prodotti tessili e degli arredi per interni.

Divise da lavoro, tendaggi, tappezzerie seguiranno criteri “sociali”: dovrà essere certificato che lungo tutta la filiera produttiva siano garantite condizioni di lavoro dignitose, nel rispetto dei diritti umani e dei lavoratori. Sono stati inoltre inclusi requisiti come la resistenza alla lacerazione, la variabilità della dimensione dopo il lavaggio e la solidità dei colori, che incidono indirettamente sull’ambiente perché consentono di dilatare nel tempo i nuovi acquisiti e prevengono la produzione di rifiuti. Il decreto inserisce il divieto di acquistare alcune categorie di prodotti usa e getta e aggiorna l’elenco delle sostanze pericolose e le norme su verifiche e analisi di laboratorio.

Sulla fornitura e il noleggio di arredi per interni, come i mobili per ufficio, arredi scolastici o archivi, sono stati aggiornati i criteri sulle sostanze chimiche e ne sono stati inseriti diversi sulla progettazione ecocompatibile, privilegiando arredi facilmente riparabili e componibili. Col noleggio, ancora poco diffuso in Italia, si vuol favorire il riutilizzo dei prodotti già esistenti.

Quanto all’edilizia, il decreto Galletti allinea il documento prodotto nel 2015 sull’affidamento dei servizi di progettazione, nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici al nuovo Codice degli appalti stabilito dal D.Lgs 50/2016.

18/01/2017