Turismo, col registro delle strutture extra alberghiere è guerra all'evasione

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l'assessora barbara argiolas

Il registro delle strutture ricettive extra alberghiere della Sardegna è realtà. L’iniziativa, promossa dall’assessorato regionale del Turismo, ha mosso i primi massi nei giorni scorsi. Sarà uno strumento prezioso nella lotta all’abusivismo. Il registro è previsto nella Legge regionale sul turismo approvata lo scorso agosto dal consiglio regionale. Ogni attività ricettiva avrà un codice identificativo univoco numerico in base al quale sarà facile risalire alle strutture inadempienti e sistematizzare il sistema di controllo. «È un passaggio importante nel nostro lavoro di costruzione di un sistema di regole del sistema turistico sardo e soprattutto nella lotta all’abusivismo alberghiero», afferma l’assessora regionale del Turismo, Barbara Argiolas. «Grazie all’attribuzione dello Iun – spiega – stiliamo l’elenco di bed&breakfast, residence, case vacanza e altri tipi di strutture individuate dalla legge».

L’esposizione del codice numerico è obbligatoria per la comunicazione e commercializzazione online dell’offerta ricettiva della struttura. «Questo garantirà la clientela e gli operatori», assicura Barbara Argiolas. Senza il codice, in pratica, non si potrà affittare la propria casa o offrire stanze in strutture extra alberghiere. Lo Iun viene attribuito al momento della registrazione al Suape, lo Sportello unico per le attività produttive e per l'edilizia. «È una ricetta indispensabile per far emergere il sommerso, ancora oggi la fetta più grande del pil del turismo – prosegue l’assessora – con la predisposizione del registro informatico e grazie allo Iun sarà possibile l’immediato accesso alle informazioni sulla struttura».

Argomenti
Turismo
03/11/2017