"Thera", quando l'efficienza energetica e la sostenibilità diventano un'opportunità e smettono di essere un obbligo

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intervista alessandro aresu, co-founder thera

Se c’è un settore su cui il sistema produttivo sardo sta scommettendo con grande decisione, fino a proporsi come punto di riferimento a livello nazionale, è quello dell’energia e del definitivo cambio di prospettiva in favore della sostenibilità delle fonti e dell’efficientamento dei consumi. Intorno a quello che può essere considerato un obiettivo politico, strategico, che pubblico e privato perseguono in sinergia, crescono, si sviluppano e si rinnovano interessanti realtà imprenditoriali. È il caso di Thera, società di Cagliari, che a SardegnaImpresa si racconta con le parole di uno dei fondatori, l’ingegnere Alessandro Aresu.

Da quanto esiste questa realtà imprenditoriale e di cosa si occupa?

La nostra società di servizi energetici è nata nel 2014, ma raccoglie l’esperienza pluriennale sviluppata nel settore dai suoi fondatori. Siamo tre soci, tutti ingegneri, con me ci sono Giovanni Fois e Antonio Marini. Al momento ci avvaliamo della collaborazione di una quindicina di colleghi.

Qual è la sua mission e il suo core business?

La mission è l’efficienza energetica. È l’ultimo tassello fissato dal protocollo di Kyoto, che impone a tutti gli Stati degli obiettivi da raggiungere. Il “Piano 20-20-20” prevede la riduzione dell’emissione dei gas serra del 20%, l’aumento del 20% della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e la riduzione del 20% dell’impatto dei consumi. Thera nasce per recepire le indicazioni di Kyoto e operare per raggiungere il traguardo, accompagnando imprese, pubbliche amministrazioni o privati cittadini nel lungo percorso dell’efficienza energetica.

Qual è il grado di innovazione – tecnologica, di sistema o comunicativa – e come influisce sui risultati?

L’efficienza energetica deve necessariamente basarsi sull’innovazione tecnologica, a iniziare da quella per il monitoraggio dei consumi e dei carichi energetici. Apparecchi tecnologici avanzati danno all’utente la coscienza di come si debba usare l’energia, in che modo e in che quantità. Trasversalmente ci occupiamo di eco-sostenibilità, di riduzione dell’impatto dei consumi sull’ambiente, e dunque anche di mobilità sostenibile e di mobilità elettrica. L’innovazione tecnologica, anche in questo caso, è fondamentale.

In termini socio-economici, quanto è radicata questa realtà nel territorio?

Operiamo per fornire in tutta la Sardegna servizi tecnici e commerciali per il miglioramento delle prestazioni energetiche di soggetti pubblici e privati, con aziende della grande distribuzione che fanno largo uso di energia, imprese che hanno sul territorio varie sedi regionali e nazionali.

I livelli occupazionali sono stabili o in crescita? E confidate che le strategie elaborate più di recente possano favorire ulteriormente la crescita degli occupati?

Thera è un’azienda tecnica, una delle poche certificate ESCo - Energy Service Companies. In Italia le aziende certificate sono circa duecento, in Sardegna sei, perciò è indispensabile essere altamente specializzati. Il livello occupazionale è connesso alla scelta di avvalerci di esperti e di maestranze tecniche e tecnologiche in grado di progettare con noi e di accompagnare il cliente. Sul piano occupazionale, dunque, generiamo soprattutto collaborazioni, che consideriamo una forma di indotto.

Perché investire in Sardegna è un plusvalore?

Confrontandoci con l’estero ci accorgiamo che essere in Sardegna è effettivamente un plusvalore, siamo più avanti di molte realtà nel panorama internazionale. L’isola è considerata una delle centrali fotovoltaiche più grandi al mondo, e questo ci ha consentito di sviluppare esperienza sul campo. È senz’altro un plusvalore il fatto che la Sardegna sia una delle terre in cui c’è più produzione di energia rinnovabile e in cui sia più matura la cultura dell’efficienza energetica.

In cosa l’isola dovrebbe migliorare?

Quattro anni fa, quando abbiamo avviato il progetto, ci siamo resi conto della profonda carenza di informazione. Si fa un consumo enorme di energia e il primo approccio è stato devastante, alcuni non avevano coscienza delle buone norme e delle buone “abitudini energetiche”. L’informazione e la consapevolezza devono essere migliorate.

Quali sono gli obiettivi a breve, media e lunga durata?

Siamo coinvolti da un anno in “Enerselves Project”, un progetto europeo sull’efficientamento energetico nelle pubbliche amministrazioni, e siamo impegnati nei programmi di internazionalizzazione dell’assessorato regionale dell’Industria. Mettiamo radici ovunque.

È realistico immaginare che il vostro esempio possa ispirare altre realtà e favorire la strutturazione di un distretto?

Noi ci crediamo. Così come speriamo, grazie alla nostra passione, di accompagnare i clienti in un percorso verso una maggiore coscienza energetica.

Le politiche comunitarie, nazionali e regionali sono un’opportunità? Cosa consigliereste a chi inizia a fare impresa per non farsele sfuggire?

Sono lo strumento più importante. Finanziamenti e agevolazioni spingono i soggetti obbligati e le aziende a perseguire l’obiettivo dell’efficienza energetica. I meccanismi di aiuto economico sono connessi all’osservanza degli obblighi energetici. Sebbene faccia riflettere che ancora in Europa l’efficienza e i temi correlati siano vissuti come un obbligo più che come un’opportunità economica e ambientale, questo ci ha consentito di lavorare di più. La politica, in un certo senso, è partner di chi opera per la sostenibilità e l’efficientamento energetico.

 

Per ulteriori approfondimenti sul progetto europeo ENERSELVES si rimanda al seguente link:

https://www.interregeurope.eu/enerselves/

 

Argomenti
Energia
24/02/2018