Servizi per il lavoro, la riforma entra nella fase operativa

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Servizi per il lavoro, la riforma entra nella fase operativa

La riforma dei Servizi per il lavoro entra nella fase operativa. Il progetto di riorganizzazione dei servizi, che è stato condiviso nei giorni scorsi dal ministro Luigi Di Maio con gli assessori regionali competenti, è considerato dal governo come propedeutico all’avvio del processo per il riconoscimento del Reddito di cittadinanza. I suoi punti cardine possono essere così riassunti:

1.    Nuovo personale e percorsi di formazione: nasce la figura dell’operatore per i servizi del lavoro

L’organico dei Centri per l’impiego sarà rafforzato attraverso l’aumento del personale e promuovendo lo sviluppo delle competenze degli operatori dei servizi, creando percorsi formativi strutturati finalizzati al nuovo personale per il raggiungimento di qualifiche professionali di operatore dei servizi riconosciute e condivise con le Regioni.

2.    Software unico e integrazione delle banche dati

Dotazione di un software unico e la costruzione del sistema informativo del lavoro attraverso l’effettiva integrazione di tutte le banche dati, sollecitando gli enti coinvolti a una effettiva collaborazione e cooperazione al fine di garantire la creazione del fascicolo elettronico del lavoratore.

3.    Bando per la creatività per creare un brand riconoscibile

Creare un logo, un layout e una logistica comune a tutti i Centri per l’impiego a livello nazionale, che renda maggiormente accoglienti i centri e sia socialmente riconoscibile a livello territoriale. A tal fine, sarà lanciato un bando per la creatività che raccolga e individui le migliori idee per la realizzazione del nuovo layout.

4.    Strumenti e rete

Rafforzare la dotazione strumentale e informatica e la connettività dei Centri per l’impiego, garantendo livelli di connessione a internet e dotazione di tecnologiche hardware e software adeguate al dimensionamento del personale e ai bacini socio economici dei Centri per l’impiego.

L’attività di monitoraggio degli interventi competerà alle Regioni, che dovranno periodicamente fornire lo stato di avanzamento nella implementazione dei Piani regionali ad Anpal che, con rapporti trimestrali, fornirà lo stato di avanzamento del Piano nazionale nel suo complesso.

Le risorse finanziarie destinate alle Regioni, a integrazione di quelle già previste nel Piano rafforzamento dei servizi approvato in sede di Conferenza unificata, saranno indicate dalle convenzioni che ogni Regione e Provincia autonoma stipulerà con il Ministero.

Argomenti
Formazione e risorse umane
07/11/2018