Sardinian Job Day, il mercato del lavoro nell'isola si rimette in moto. Le sfide di Regione e Aspal

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l'inaugurazione dei sardinian job day

Oltre 20mila persone in due giorni: il Sardinian Job Day 2018 ha fatto il botto. L’evento promosso e organizzato da Aspal e Regione e dedicato alle politiche attive per il lavoro, chiude i battenti della Fiera di Cagliari con numeri indicativi, a iniziare dai 6mila colloqui di lavoro programmati e smaltiti insieme a quelli liberi, svolti nei desk delle aziende espositrici con chiunque si sia presentato armato del proprio curriculum.

Nella “due giorni” cagliaritana i protagonisti sono stati i candidati: l’evento è servito per cercare un lavoro in Sardegna a oltre 10mila persone. «Ho fatto otto colloqui in un giorno solo, è una manifestazione molto utile, che mette insieme imprese e persone in cerca di un lavoro», dicono alcuni dei candidati, per i quali «è molto importante creare un’occasione in cui le aziende vengono apposta per ascoltare gli aspiranti a un posto di lavoro». Al di là di come andrà a finire, c’è molto entusiasmo. «Nelle aziende sarde c’è gran voglia di far ripartire l’economia e il lavoro – dicono alcuni giovani – seminari e laboratori sono stati fondamentali per farci capire come proporci al meglio nel mondo del lavoro e migliorare le nostre competenze».

Anche per le aziende è stata una grande opportunità concentrare la selezione di personale qualificato in pochi giorni e con gli esperti di recruiting a disposizione. «Abbiamo cercato di sfruttare al massimo questa occasione per individuare le risorse che nel breve e nel medio periodo possono soddisfare le esigenze della nostra azienda, in poche ore abbiamo potuto incontrare molte persone e siamo riusciti ad andare oltre alla semplice selezione di un curriculum, avendo l’opportunità di dedicare del tempo e capire davvero chi si ha di fronte», dicono alcuni esponenti del sistema imprenditoriale presenti al Sardinian Job Day.

Nell’arco delle due giornate, sono tantissimi i rappresentanti istituzionali che hanno fatto tappa alla Fiera di Cagliari, a iniziare dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. «Usciamo da una crisi profonda, in pochi anni abbiamo perso 1milione di posti di lavoro, ma è iniziata la ripresa – ha detto il ministro – dobbiamo occuparci di mettere in relazione il mondo delle imprese con quello del lavoro, e il Sardinian Job Day è una bella occasione per attivare questa connessione». Secondo Poletti, «la Regione Sardegna sta facendo cose importanti, come la costituzione dell’Aspal e il potenziamento dei Centri per l’impiego».

Il ministro ha preso parte all’inaugurazione insieme al presidente della Regione, Francesco Pigliaru. «Vogliamo dare massimo sostegno alle imprese che creeranno nuovi posti di lavoro nel 2018, specie a quelle che faranno lavorare i giovani, evitando che debbano cercare occupazione altrove», ha detto Pigliaru. «La Regione sta aggiungendo una cifra tra i 3 e i 4mila euro agli 8mila di sgravi concessi dal governo per ogni contratto attivato – è il pensiero del presidente – perciò alle aziende diciamo che questo è il momento migliore per assumere, e ancora di più per assumere giovani». Nell’isola il tasso di disoccupazione giovanile è diminuito, ma resta ancora inaccettabile. «È un percorso complesso, le nostre politiche iniziano dalla scuola, con i 300milioni di Iscol@ – ha sottolineato – occasioni come quella di oggi hanno un’importanza straordinaria».

Per il vicepresidente e assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, «la vera sfida è formare mentalità, cultura, un approccio nuovo e diverso da parte dei giovani». Ecco perché «prima di tutto deve adeguarsi la scuola, non si possono insegnare le stesse cose del passato in un mondo che è completamente diverso – dice Paci – la nostra strategia di specializzazione intelligente si basa proprio su questo, sull’idea che le nuove tecnologie digitali possano permeare tutto il sistema economico e sociale, lavoriamo in un ecosistema formato da Regione, scuola, Università e imprese, ognuno deve fare la sua parte». In particolare, «dobbiamo puntare sul turismo, che offre enormi opportunità, sui beni culturali, e su una agricoltura moderna, competitiva e all’avanguardia – è la sfida lanciata dall’assessore – il mondo è cambiato, i giovani sardi devono sapere che c’è posto anche per loro».

Soddisfatta l’assessora regionale del Lavoro, Virginia Mura. «Questa è la dimostrazione di quel che fanno tutti i giorni i Centri per l’impiego per contrastare la disoccupazione – ha detto Mura – soprattutto quella giovanile, che nella nostra regione è a livelli intollerabili». La risposta di imprese, agenzie formative, pubbliche amministrazioni, forze armate e candidati, giovani e meno giovani, per l’assessora «è un segnale importante di fiducia nell’istituzione, che comincia a dare le sue risposte e si sente responsabilizzata e incoraggiata a continuare su questa strada, rafforzando il percorso intrapreso».

Per il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi, «l’obiettivo di riunire insieme tutti gli attori del sistema lavoro in Sardegna è riuscito, abbiamo parlato di lavoro in maniera positiva e abbiamo mostrato le attività che quotidianamente svolgono i nuovi Centri per l’impiego, un modello che a livello territoriale funziona». Secondo il direttore «la pubblica amministrazione deve rispondere alle esigenze di chi cerca un lavoro, è un obiettivo primario, e le politiche attive sono lo strumento migliore per attivare le persone, renderle consapevoli del percorso necessario per la ricerca di un lavoro, dalla mappatura delle competenze all’orientamento nella formazione e nell’aggiornamento».

Al Sardinian Job Day hanno partecipato anche i servizi per l’impiego pubblici di Germania, Spagna, Francia, Belgio, Polonia, Slovenia, Portogallo, Romania e Finlandia. A conferma della propensione dell’Aspal a stringere collaborazioni con le best practice a livello internazionale, l’evento di Cagliari è stato l’occasione per firmare un protocollo d’intesa con il Wup, l’Ufficio regionale per il lavoro di Cracovia, in Polonia, per attività di collaborazione e scambio di metodologie e prassi per migliorare i servizi offerti in entrambi i Paesi.

Argomenti
Servizi, Formazione e risorse umane
26/01/2018