Oltre le sanzioni: investire ed esportare i prodotti italiani in Russia

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Oltre le sanzioni: investire ed esportare i prodotti italiani in Russia

Nel marzo 2014, l’Unione Europea ha imposto misure restrittive nei confronti della Russia in risposta alla crisi ucraina. La Federazione Russa ha risposto imponendo a sua volta misure contro l’Unione Europea e i suoi Stati Membri (oltre a Stati Uniti, Canada, Norvegia e Australia). Le sanzioni europee contro la Russia sono state estese al 15 settembre 2018, in seguito alla decisione del Consiglio del 12 marzo scorso. Nell’ottobre 2017, la Federazione Russa ha esteso le sanzioni contro l’Unione Europea al 31 dicembre 2018.

Le misure russe colpiscono determinati prodotti agricoli, materie prime e prodotti alimentari europei (tra cui carni, pollame e ortofrutticoli). Sono invece esclusi alcolici, pasta, dolciumi, prodotti per l’infanzia e merci acquistate all’estero per consumo privato.

Nonostante le sanzioni, la Federazione Russa rimane per l’Italia uno dei principali mercati per le esportazioni specialmente nei settori d’eccellenza e di qualità del Made in Italy quali la moda, l’arredamento, le calzature e le ceramiche. Nel 2016, l’Italia ha esportato beni in Russia per circa 7 miliardi €, mentre le importazioni hanno raggiunto i 10,6 miliardi € (fonte dati Istat-ICE). L’interscambio commerciale complessivo (17,6 miliardi €, anno 2016) pone l’Italia al sesto posto tra i Partner commerciali della Federazione Russa sia per l’export che per l’import e al secondo posto in Europa (dietro alla Germania).  

Negli ultimi anni, la Russia ha concentrato la propria attenzione all’attrazione degli investimenti stranieri al fine di stimolare l’innovazione tecnologica, lo sviluppo e l’ammodernamento dell’industria in numerosi settori. L’“import substitution plan”, sebbene abbia tra gli obiettivi la riduzione delle importazioni e la creazione di un Made in Russia, è aperto alla partecipazione di imprese straniere. Il Governo della Federazione Russa ha inoltre istituito sia a livello federale che regionale le “Zone economiche speciali (ZES)”, aree volte ad attrarre investimenti stranieri grazie a incentivi fiscali e infrastrutturali. Per agevolare gli investimenti, sia russi che stranieri, in alcuni settori – es. macchinari, metallurgia, chimica, sanità ed elettronica – la Russia ha introdotto il “contratto speciale d’investimento” per finanziare la creazione di nuovi impianti o ammodernare quelli esistenti.

Le imprese italiane che volessero investire ed esportare in Russia devono comunque appoggiarsi a partner russi (es. costituendo joint venture o società controllate) o affidandosi a un rappresentante doganale (broker) russo per lo sdoganamento delle merci. Le banche italiane presenti in Russia inoltre offrono una vasta gamma di servizi agli imprenditori e si avvalgono di attori istituzionali quali SACE e Simest.   

 

Per maggiori informazioni sulle opportunità offerte dal mercato della Federazione Russa, è possibile rivolgersi all’Ambasciata italiana (https://ambmosca.esteri.it/ambasciata_mosca/it), all’Ufficio ICE di Mosca e alla Camera di Commercio Italo-Russa (http://www.ccir.it/ccir/).

 

Argomenti
Internazionalizzazione ed export
28/03/2018