Metano, Maria Grazia Piras: "Necessario per le famiglie e le imprese sarde"

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l'assessora regionale dell'Industria, Maria Grazia Piras

«La Sardegna è l’unica regione d’Italia che non ha il metano e ogni anno quest’handicap infrastrutturale costa almeno 400milioni di euro a imprese e famiglie dell’isola». Lo dice l’assessora regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras. «Con il metano la nostra bolletta energetica sarebbe finalmente allineata con quella del resto del Paese e le nostre imprese sarebbero più competitive», afferma l’assessora, che interviene così nel confronto a distanza col governo Conte e, in particolare, col ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. «Il nuovo governo parla della necessità di valutare le opere pubbliche attraverso una attenta analisi dei costi e dei benefici – continua Maria Grazia Piras – noi concordiamo, ma chiediamo che tra i benefici si calcolino con cura gli enormi vantaggi che il nostro progetto porterà alle famiglie e alle imprese sarde in termini di risparmi sulla spesa e sui costi di produzione». Secondo l’assessora, «sul metano non siamo davanti a una disputa ideologica, ma a un problema concreto da risolvere, quello di un costo energetico inarrestabilmente alto». Perché «è un dato di fatto che l’isola continui da decenni a subire un trattamento iniquo sul fronte energetico».

Al riguardo, ricorda ancora l’esponente della giunta Pigliaru, «la Regione ha definito un progetto chiaro, con scelte e risorse precise, ed è tutto scritto nel Patto per la Sardegna firmato con il governo nel luglio di due anni fa». L’attuale governo isolano ha scommesso «su un progetto che il nostro sistema produttivo attende da almeno vent’anni, ampiamente condiviso con le parti economiche e sociali», insiste Piras. «Abbiamo un Piano energetico che prevede tante azioni per ridurre le emissioni del 50% entro il 2030, ma la Sardegna, con il 25% di produzione di energia da fonti rinnovabili, è già oltre l’obiettivo europeo – aggiunge – ma il metano è una fonte di transizione indispensabile verso un orizzonte interamente di rinnovabili, come riconosciuto anche dall’Unione Europea, per abbandonare gradualmente il carbone e avere effetti significativi sul fronte ambientale». Alla luce di queste riflessioni, «siamo pronti a confrontarci immediatamente con il governo – conclude l’assessora dell’Industria – portando all’attenzione dei ministri competenti numeri chiari e risultati attesi, ben definiti».

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Energia
05/07/2018