Juveniis, la "rivoluzione cosmetica" di un paradiso terrestre chiamato Sardegna

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andrea sorgia, juveniis

«La Sardegna è un “paradiso terrestre”, ci sono tantissime piante autoctone che producono oli essenziali apprezzati dalle più grandi aziende mondiali della cosmetica». Il viaggio di Sardegna Impresa tra le realtà che utilizzano in modo innovativo la terra e i suoi frutti, apportando un elevato grado di innovazione nel modo stesso di vivere la sostenibilità e una nuova idea di economia verde, prosegue con la suggestiva storia di Juveniis. A raccontarla è Andrea Sorgia, uno dei protagonisti di questa rivoluzione che trasforma il rapporto tra agricoltura, economia rurale e green industry, consegnando alla Sardegna un ruolo di primo piano nel contesto internazionale della cosmesi e della cultura della cura estetica come primo passo verso il benessere fisico. «Juveniis è nata nel 2014 per occuparsi della produzione di cosmetica naturale – racconta Sorgia – con il dichiarato obiettivo di perseguire la strada dell’innovazione ma senza disconoscere la tradizione».

L’opportunità che viene proprio dal fatto che «la Sardegna è un paradiso terrestre», come la definisce il fondatore di Juveniis. La presenza di essenze dalle infinite possibilità è un dato acquisito da secoli, la novità consiste nel fatto che «c’è una maggiore sensibilità da parte dei consumatori». All’azienda è bastato semplicemente «coniugare l’utilizzo di saperi antichi con nuovi processi di formulazione e di utilizzo – prosegue Sorgia – per offrire a un pubblico sempre più attento un prodotto rispettoso della natura». Per venire incontro a un’utenza sempre più consapevole ed esigente, «realizziamo prodotti che abbiano rispetto anche della pelle, la cui efficacia sia pari o superiore a quella dei prodotti chimici, che a lungo andare possono essere nocivi».

Un’idea aziendale sorta quasi per scommessa, come un esperimento, nasce già con in dote un elevato grado di innovazione tecnologica, di sistema e comunicativa, che influisce in maniera significativa sui risultati. «L’azienda nasce con un’idea innovativa che trasferisce a tutti gli aspetti aziendali – racconta Andrea Sorgia – a iniziare dalla chiara volontà di puntare sulla “innovazione di processo”, perché partiamo dall’analisi delle esigenze di mercato, studiamo i prodotti che i consumatori richiedono e li produciamo». Senza per questo snaturarsi o rinunciare al forte legame identitario con l’isola. «Juveniis è fortemente radicata in Sardegna – assicura – e sardi sono tutti i protagonisti di questa avventura». Tra l’altro, «la presenza di figure altamente specializzate, come il biologo e cosmetologo di Tortolì che attualmente sta compiendo un tirocinio da noi – prosegue – dimostra che anche nell’isola ci sono competenze valide, basta crederci».

Per il momento i livelli occupazionali sono stabili. «Assumere è un impegno, una responsabilità sociale, perché significa prima di tutto essere certi di poter garantire uno stipendio e tutte le tutele del caso», è la riflessione dell’ideatore di Juveniis. «Sebbene ogni azienda abbia tra i suoi obiettivi quello di aumentare il fatturato e gli utili anche per creare nuova e ulteriore occupazione, attualmente le norme statali non agevolano – è la critica pacata e propositiva – oggi assumere qualcuno rappresenta potenzialmente un rischio, significa lavorare affinché non diventi un costo ma una risorsa». I cattivi pensieri sono subito ricacciati indietro dalle consapevolezze e dalle speranze. «Investire in Sardegna ha rappresentato un plusvalore rispetto alle potenzialità che abbiamo a disposizione in termini di principi attivi e comunicazione», dice ancora Andrea Sorgia, cambiando decisamente registro.

«Oggi la Sardegna è sdoganata rispetto alla platea di consumatori globali – asserisce Sorgia – grazie anche ad alcune campagne di successo, che hanno contribuito a farla conoscere nel mondo». Con un “effetto traino” che ha vantaggiato chiunque abbia l’ambizione di varcare il Tirreno con le proprie idee, i propri marchi e i propri prodotti. Restano degli aspetti da migliorare anche da questo punto di vista. «La comunicazione è certamente uno dei settori su cui l’isola deve investire ancora molto, l’insularità è un limite che impone costi superiori e una difficolta a confrontarci a pari condizioni con i nostri competitor», è la sua valutazione prima di plaudire alle iniziative del governo sardo. «La Regione, pur tra grandissime difficoltà – dice – è impegnata a prestare riguardo agli imprenditori e alle loro esigenze, affiancandoli e supportandoli».

Le considerazioni generali hanno un legame strettissimo con gli obiettivi aziendali. «Puntiamo a livelli di fatturato tali da avere un “margine operativo lordo” che attiri investitori», è una delle ultime considerazioni fatte da Andre Sorgia, secondo cui «pur restando sarda, l’azienda si aprirebbe al meglio all’esterno». Nel frattempo, il piccolo gioiellino tutto sardo si gode il momento e si propone come modello in grado di ispirare altre realtà e la strutturazione di un vero e proprio distretto. «Sì, ma solo con le competenze giuste», avverte il fondatore e titolare di Juveniis. «Per trent’anni ho fatto il manager bancario e per tantissimo tempo ho insegnato organizzazione aziendale, poi ho scoperto che la mia bisnonna faceva la curatrice – conclude – pur non avendo alcuna conoscenza di cosmetica, ho studiato e mi sono preparato, perché occorre avere solide competenze trasversali».

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Ricerca e innovazione
28/02/2018