Il pegno rotativo diventa un sostegno continuativo per il settore lattiero caseario

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Il pegno rotativo si trasforma da strumento straordinario anticrisi a strumento ordinario e stabile affiancandosi alle altre misure a sostegno del comparto lattiero-caseario della Sardegna. Questo è il risultato di un incontro fra l'assessore della Programmazione Raffaele Paci, il presidente della Commissione regionale Abi Giuseppe Cuccurese, il presidente del Consorzio per la tutela del pecorino romano Salvatore Palitta e i rappresentanti delle cooperative.

Nella stessa occasione sono state anche precisate le regole di funzionamento: le procedure per la rivalutazione delle scorte messe a pegno e si è discusso della possibilità di mettere a punto un pegno dedicato ad altre tipologie di formaggio (attualmente è interessato il Pecorino Romano che ha raggiunto i 5 mesi di stagionatura).

Sarà anche più vantaggioso l'utilizzo di un mix di strumenti da parte delle imprese: prestito di campagna, pegno rotativo e assistenza di consorzi Fidi. L’obiettivo futuro è quello di applicare una procedura di pegno sul prodotto fresco atto a divenire, secondo modalità tecniche da sperimentare nella prossima campagna.

"Siamo state una delle prime regioni a partire con uno strumento utile alla razionalizzazione della filiera di una DOP, come il Pecorino Romano, perché introduce un sistema di garanzia finora assente che consente di facilitare i rapporti fra il mondo bancario e i trasformatori del latte ovino”, dice Paci. “Uno strumento che coinvolgerà e aiuterà a sostenere tutti i componenti del comparto, a partire dai pastori. Il pegno rotativo avrà inoltre il fondamentale ruolo di calmiere dei prezzi sul mercato".

“L'introduzione del pegno rotativo ha garantito la disponibilità finanziaria delle imprese, consentendo altresì il mantenimento in stoccaggio di merce che, in condizioni operativo-finanziarie precedenti al pegno, sarebbe stata immessa sul mercato senza un’adeguata programmazione di vendita. Tanto è vero che dal periodo della sua operatività a luglio 2017, si è assistito ad un aumento repentino del valore", sottolinea Palitta.

 

Il protocollo d’intesa fra Regione, ABI, Consorzio di Tutela del Pecorino Romano e organismi di settore era stato sottoscritto nel mese di aprile, con l’assessore Paci nel ruolo di facilitatore per la definizione degli aspetti tecnici che hanno permesso di arrivare all’accordo: il formaggio dunque può essere destinato a garanzia di linee di credito da concedere per la riqualificazione di finanziamenti in scadenza e/o per la concessione di prestiti di campagna. Le aziende, se dispongono dello spazio necessario, possono anche mantenere i prodotti nei propri magazzini anche se dati in pegno. In caso contrario potranno collocarli in magazzini individuati congiuntamente da tutti i soggetti rappresentati al tavolo.

"Abbiamo lavorato molto in questi mesi per raggiungere questo importante risultato. Continueremo a seguire con la massima attenzione tutti i problemi relativi alla filiera lattiero caseario, comparto per noi assolutamente prioritario, che ci vede già operativi con una serie di importanti e innovativi strumenti finanziari", conclude Paci.

14/12/2017