Exploralghero, fare turismo è raccontare il territorio con passione

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Raccontare il territorio, proporre un percorso che attraversi l’intero ventaglio di emozioni che la natura può suscitare, offrire un livello elevato di prestazioni per consentire ai viaggianti di godere pienamente di luoghi dal valore inestimabile. Più che un lavoro, per loro è una missione. Exploralghero crede in quel che fa perché lo fa innanzitutto per passione. È così che i soci della cooperativa, che si occupa di servizi nel campo del turismo ambientale, di attività di accoglienza e di gestione dei siti museali, si sono incontrati: spinti da una comune passione per l’ambiente e per la sua valorizzazione in chiave turistica.

«Exploralghero è nata nel 2012, alla fine di un corso organizzato dal Parco naturale regionale di Porto Conte col sostegno finanziario della Regione Sardegna e l’ausilio di alcuni enti specializzati nella formazione in questo settore», racconta la presidente della cooperativa, Carmelanna Zidda. «Il percorso formativo di 600 ore rilasciava la qualifica di guide ambientali – ricorda – e fummo selezionati in 23 su migliaia di pretendenti». Finita la formazione prevista dal corso, in nove decisero di allearsi «per iniziare a lavorare nella valorizzazione del territorio del Parco», racconta ancora la presidente. Dei nove soci originari, cinque sono ancora dentro la cooperativa, che complessivamente ha sviluppato una rete stabile di una decina di collaboratori più altri che ruotano a seconda dei progetti in ballo.

Porto Conte resta il principale riferimento. «I servizi turistico-ambientali continuano a essere il nostro core-business, e all’interno del “sistema Parco” gestiamo l’info-point e le escursioni nell’oasi di protezione faunistica delle “Prigionette”», conferma. «Ma ora abbiamo differenziato l’offerta di servizi che siamo in grado di garantire – prosegue – solo per restare la Parco, ci occupiamo della bigliettazione e dei servizi museali di Casa Gioiosa, ma anche dell’organizzazione di eventi legati alla promozione di una cultura ambientale più diffusa e consapevole, soprattutto in primavera e in estate, quando è più facile trasformare quest’area nello scenario perfetto per concerti e altre manifestazioni». Si tratta di passi necessari. «La viviamo come una crescita in linea con le attese di un’utenza sempre più stimolata ed esigente – spiega Carmelanna Zidda – alla quale vogliamo dare di più, offrire una narrazione completa del territorio, a iniziare dall’enogastronomia».

L’iperspecializzazione non basta. «Anche in questo ambito è importante innovare», dice la presidente di Exploralghero, una delle prime realtà in Sardegna a investire sulla mobilità elettrica nel campo del turismo ambientale. «Le nostre escursioni vengono fatte a piedi, in bici o con mezzi elettrici – specifica – il fatto di essere in un’area così sensibile sul piano ambientale stimola ulteriori passi verso la sostenibilità e noi siamo pronti a collaborare con le istituzioni, anche attraverso una capillare attività di informazione, che è fondamentale».

Ovviamente, aver allargato gli orizzonti significa anche essere usciti dal Parco di Porto Conte. «Oggi lavoriamo con diversi privati e con molte istituzioni, come per esempio il Comune di Sassari – dice ancora – e ci siamo spostati in diverse aree dell’isola, prime tra tutte l’Ogliastra e il Logudoro, dove facciamo alcuni lavori dedicati all’educazione ambientale e all’educazione alimentare nelle scuole, in partnership con importanti società di formazione e di supporto alla pubblica amministrazione».

La passione è sempre quella degli inizi. «Cogliamo ancora grandi potenzialità nel territorio e vorremmo valorizzarle, mentre oggi ci sembrano ancora inespresse, in molti casi», è la valutazione che aveva ispirato e ancora legittima l’esistenza della cooperativa, caso più unico che raro nel panorama regionale. «Ci sono tanti singoli operatori nel territorio, ma non tante società – sostiene Carmelanna Zidda – questo spiega qual è la nostra filosofia, la nostra propensione a collaborare con realtà diverse, ad abbinare attività e servizi differenti». Garantendo qualità, come attesta il fatto che «siamo un’azienda certificata dal marchio di qualità del Parco, e questo ci permette di rappresentare un punto di riferimento per le attività in quest’area».

Ovviamente, c’è sempre bisogno di aggiornarsi. «Fidelizzare gli utenti, farli affezionare a un territorio, farne i primi ambasciatori, significa mantenere con loro un contatto anche a distanza, attraverso i social, o consentirgli esperienze sempre nuove e più coinvolgenti, come i percorsi multimediali di Casa Gioiosa», è la convinzione di questa squadra che annovera esperti di economia ambientale, architetti, urbanisti, laurati in scienze naturali, in archeologia e in storia. sono dei professionisti e non si nascondono le negatività. «In primis i trasporti, che sono fondamentali per destagionalizzare l’offerta turistica e consentire una fruizione del territorio dodici mesi all’anno, come dovrebbe essere». Perché la bellezza di certi luoghi non chiude per ferie, neanche in inverno. «Ci piacerebbe avere la possibilità di costruire percorsi tematici, legati all’enogastronomia, all’epica dei luoghi, a certe suggestioni che non sono replicabili in estate – conclude Carmelanna Zidda – perché al turista di oggi piace sentire e sperimentare il racconto di un territorio vivo, che susciti emozioni».

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Turismo, Cultura
15/12/2017