Efficientamento energetico degli edifici pubblici

Browse
Mondo verde

Sono pervenute ben 196 richieste per un ammontare di circa 100 milioni totali sul bando da 44 milioni di euro del POR FESR Sardegna 2014/2020 Asse Prioritario IV che prevede la realizzazione di interventi di efficientamento energetico nelle strutture pubbliche del territorio regionale.

 Il bando, è il risultato del lavoro congiunto degli assessorati dei Lavori Pubblici e dell’Industria, che si muovono in sinergia per dotare l’Isola di edifici intelligenti dal punto di vista energetico.

Il grande interesse suscitato dal bando ci conferma che siamo sulla strada giusta, sia per quanto riguarda i contenuti che per le modalità in cui scegliamo di portare avanti progetti così importanti e complessi”, sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru. “Grazie al lavoro congiunto di due assessorati, oggi facciamo un altro passo avanti nel gestire la necessaria transizione da energie fossili a rinnovabili. Pensando la Sardegna sempre più come una ‘smart region’, stiamo procedendo nella costruzione di un sistema equilibrato: non solo gli edifici sono in grado di generare energia rinnovabile, ma possono anche scambiarla attraverso reti e connessioni che ne garantiscono l’autosufficienza. Così si tutela l’ambiente – conclude il presidente Pigliaru -, si crea benessere per le persone che vivono vicino a dove l’energia viene prodotta e si creano posti di lavoro di alta professionalità.”

“Questa grande partecipazione è in linea con le nostre aspettative – commenta l’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini – e con la strategia sostenuta con tenacia dal mio predecessore: portare innovazione in un settore con forti potenzialità, per attrarre ulteriori investimenti, anche privati. Grazie a questi interventi gli edifici pubblici sardi potrebbero diventare vere e proprie isole energetiche – prosegue Balzarini – infatti con l'efficientamento e la costruzione di reti intelligenti che collegano più edifici, e l’uso di sistemi di accumulo dell’energia elettrica, questa potrà essere trasferita alle strutture che ne hanno bisogno, attraverso un sistema di monitoraggio che controlla e regola la distribuzione. Fra gli altri interventi messi in campo – conclude il titolare dei Lavori Pubblici”.

L’assessore all’industria afferma “Contavamo su una risposta positiva, e il riscontro è andato ben oltre le nostre aspettative. Ciò significa che il pubblico ha ben chiaro qual è il futuro energetico dell’Isola: risparmio, qualità dell’ambiente, creazione di reti intelligenti di distribuzione energetica, a partire dagli edifici. Le azioni che abbiamo programmato e stiamo portando avanti con interventi mirati e risorse certe si inseriscono pienamente nella direzione tracciata dal Piano Energetico Ambientale. La Sardegna ha anticipato le misure contenute nella Strategia Energetica Nazionale per la riqualificazione degli edifici pubblici incentrata su efficienza e autoconsumo. Migliorare le prestazioni dei nostri edifici significa promuovere buone pratiche e utilizzare tecnologie innovative. Oltre ai 44 milioni di euro stanziati insieme ai Lavori Pubblici, l’Assessorato ha messo in campo altri 2 milioni di euro, interamente spesi, per l'audit energetico delle imprese, con bandi ai quali hanno partecipato oltre 70 aziende. Con quasi 7 milioni e mezzo di euro, inoltre, consentiamo ai Comuni che già dispongono di produzione di energia da fonti rinnovabili di dotarsi di accumulatori energetici per utilizzare pienamente l’energia prodotta. Altri esempi di buone pratiche in tema di energia da rinnovabili sono l’impianto sperimentale a concentrazione solare di Ottana, una piattaforma aperta alla ricerca applicata, e i sostanziosi finanziamenti concessi alle due Università della Sardegna per lo sviluppo di Smart Grid”.

I progetti saranno finanziati con un contributo del 100%, per un valore massimo per ciascuna proposta ammissibile, nei limiti delle risorse disponibili, che va dai 500 mila euro per i comuni singoli fino a 3000 abitanti a 2.500.000 per le proposte presentate da comuni associati, province, amministrazioni universitarie e consorzi industriali. Il finanziamento minimo per ciascuna proposta è pari a 50.000 euro.

14/12/2017