È Ambiente, la chiave del successo da ricerca e sviluppo «Anticipare la domanda ha innescato un ciclo virtuoso»

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È Ambiente, la chiave del successo da ricerca e sviluppo «Anticipare la domanda ha innescato un ciclo virtuoso»

Prevedere. Sapere dove sta andando il mondo e anticiparne le esigenze, rispondendo con tempismo a esigenze di carattere ambientale, sociale e culturale. È la lezione che si può trarre dall’esperienza di “È Ambiente”, la società di Porto Torres che si occupa di raccolta e stoccaggio di rifiuti speciali di produzione artigianale.

Lo spiega l’amministratore David Mele.

«Siamo un’azienda abbastanza datata, il fatto di essere nati prima è un vantaggio competitivo, non solo perché siamo l’unico impianto del trattamento nel Nord Sardegna, ma perché la dote di clienti acquisiti negli anni ci consente maggiore competitività».

Tutto grazie ai risultati di un’economia di scala che i competitor non si possono permettere.

«Siamo gli unici che facciamo “microraccolta” per le piccole attività industriali, che altrimenti non potrebbero soddisfare la loro necessità di smaltimento continuativo. In un certo senso siamo diventati un servizio pubblico grazie a una massa di clienti importante».

Tutto merito del coraggio, ovviamente.

«Dietro c’è un investimento da quasi 5milioni di euro per la realizzazione di un impianto da 4mila metri quadri coperti e 10mila metri quadri di spazi esterni per il trattamento dei rifiuti. All’inizio ci lavoravano in quattro, oggi sono oltre trenta dipendenti stabili».

Da quanto esiste questa realtà imprenditoriale?

«È Ambiente ha iniziato a operare alla fine del 1994 con la raccolta e lo stoccaggio di rifiuti speciali di produzione artigianale e industriale, al tempo definiti “tossico nocivi”. L’attività si è successivamente ampliata con il trattamento ai fini di recupero, smaltimento, bonifiche, gestione di problematiche da incidente rilevante, gestione amministrativa ambientale conto terzi, analisi, controlli e progetti per la tutela dell’ambiente in genere».

Come ha modificato la mission e il modus operandi delle aziende con cui lavora?

«Tenendo presente sempre l’aspetto di cogenza normativa che caratterizza tutte le attività di cui ci occupiamo, che ha indotto primariamente la necessità per le aziende di dotarsi di sistemi di gestione ambientale, è risultato evidente nel tempo che anche la regolamentazione di tipo professionale che abbiamo introdotto e portato avanti nel rapporto fiduciario fornitore-cliente ha creato i presupposti per una maggiore efficienza e organizzazione dei sistemi interni, ove già presenti, e per l’adozione delle best practices in campo ambientale».

Che impatto ha avuto sull’ambiente?

«Certamente importante, pur tenendo conto di quanto evidenziato prima».

Qual è il vostro grado di innovazione tecnologica, di sistema o comunicativa?

«Direi elevato. Da una parte le linee di lavorazione sono state integrate, completate o convertite utilizzando i sistemi e le apparecchiature di più moderna concezione. Dall’altra nel rapporto con i clienti siamo passati dai classici collaboratori “porta a porta” degli inizi a sistemi integrati di informazione e gestione del cliente, attualmente organizzati con un’interfaccia on line personalizzata, accedendo alla quale ogni singolo cliente può gestire il suo contratto, richiedere ritiri, scaricare copia della propria documentazione amministrativa e ambientale, tanto per fare degli esempi».

Ha influito sui vostri risultati?

«Sì, notevolmente. L’innovazione di processo si è tradotta in un progressivo contenimento dei costi e l’innovazione nella comunicazione e nei contatti ha favorito, in una materia da sempre complessa e spinosa, l’alleggerimento dell’impegno e talvolta della responsabilità dei clienti».

La vostra realtà è radicata nel territorio, sia in termini sociali che economici?

«Sì. Avendo una struttura con un elevato numero di clienti – nel 2017 i clienti fissi attivi sono oltre 3mila – l’esigenza di una sempre maggiore presenza nel territorio tramite diverse iniziative è stata molto sentita negli anni. È Ambiente ha portato avanti progetti di integrazione sportiva e sponsorizzazione con molte realtà isolane, ha contribuito allo sviluppo di varie attività di aiuto sociale e ha promosso sul territorio regionale eventi culturali e sportivi di vario tipo».

Il vostro core business rappresenta un plusvalore per il territorio?

«Secondo la mia opinione, assolutamente sì. Basti pensare che l’attuale struttura di È Ambiente permette l’esistenza di un servizio di “micro raccolta” giornaliera di rifiuti speciali e pericolosi che serve migliaia di piccoli clienti con prezzi di contratto minimi, raccogliendo materiali che altrimenti andrebbero certamente a interessare processi e canali molto meno virtuosi».

Questo influisce sulla redditività aziendale?

«In un campo così delicato, un cliente soddisfatto è certamente un ottimo pass».

Le politiche comunitarie, quelle nazionali e quelle regionali hanno rappresentato un’opportunità?

«In ogni attività è fondamentale seguire gli sviluppi e soprattutto i programmi politici di più ampio respiro per poter implementare attività destinate a durare nel tempo».

Cosa consiglierebbe a chi vuole investire in questo settore in grande sviluppo?

«Di investire inizialmente soprattutto in ricerca e sviluppo».

Argomenti
Ambiente e salute
30/05/2017